Devecchi Gabriele

Designer, architetto, orafo, artista e docente vive e lavora a Milano dove è nato nel 1938. Il segno che unifica l'articolazione delle diverse aree frequentate operativamente sta nella considerazione che le cose sono ambigue e instabili nello spazio e nel tempo. Non forme ma processi aperti all'intervento esterno, per favorire imprevedibili continuum metamorfici. Tali sono le opere e gli ambienti immersivi e interattivi del gruppo T. Anche nel design applicato all'argento - per il proprio laboratorio milanese - e ai progetti per manufatti in oro, in porcellana o vetro, tende a realizzare oggetti che siano ironici produttori di messaggi cangianti e di relazioni dialogiche con chi li usa. Il tema della partecipazione del fruitore è sempre presente anche negli scritti in cui ipotizza che il vero artigiano contemporaneo sia il consumatore finale, indotto a costruire manufatti dall'offerta standardizzata di semilavorati e optional da assemblare. La tensione sperimentale si conferma nei diversi anni di attività didattica per il design, organizzata facendo precedere la manipolazione concreta e percettiva dei materiali alla informazione modellistica e teoretica.
Incontra Davide Boriani all’esame di ammissione al liceo artistico di Brera.
Suo padre, scultore e incisore, nel 1962 lo porta alla conduzione del laboratorio di argenteria di famiglia
dopo 5 anni di apprendistato orafo e di esperienze in campo artistico.
Influenzato da Fontana, dall’informale e dalle monocromie, nell’ottobre 1959 fonda insieme agli amici Boriani, Colombo ed Anceschi, il Gruppo T.
Dopo l’incontro con Bruno Munari, decide di intraprendere una strada completamente sperimentale.
Nei primi anni ’70, partecipa attivamente alle lotte contro l’espulsione degli abitanti popolari del Quartiere Garibaldi a Milano da cui nasce la tesi in architettura al Politecnico, sul tema del recupero socio-architettonico della Milano Neo-conservatrice.
Negli stessi anni insegna all’ Accademia di Brera.
Negli anni ’80 è presidente nazionale della World Crafts Council e negli anni ’90 vice-presidente nazionale CNA – Artistico in cui si adopera per eliminare le distinzioni tra maggiore, minore e applicato nel fare artistico.
Progetta argenti multisensoriali, porcellane innovative per Ginori, mobili e oggetti e riceve una segnalazione speciale al Compasso d’ Oro nel 2001.
Negli stessi anni riprende l’insegnamento all’Istituto Europeo di Design a Milano, al Politecnico, all’Università Bicocca e all’Accademia di Brera.
Dal 2007 insegna anche al Cladis-IUAV Fondamenti del design bidimensionale.
Muore a Milano nel 2011.

1956/58.
Alle realizzazioni in metallo accompagna sperimentazioni polimateriche astratto/informali che espone con Carlo Berta, Davide Boriani e Gianni Colombo al Palazzo del Governo di Bellinzona e alla Sala del Lyceum di Lugano con presentazione del giovane critico Gualtiero Shoneberger. Sono le prime incoraggianti vendite.

1959

Sono gli anni in cui i futuri componenti del Gruppo T si rapportano alle ultime ipotesi dell’avanguardia internazionale inoggettiva: dagli acrom tedeschi ai lavori di Ives Klein a quello del gruppo Gutai Giapponese e alle proposte spaziali di Lucio Fontana. Dopo i rilievi monocromi esposti alla Galleria Pater, Milano (con Anceschi, Boriani e Colombo) e una collettiva alla galleria Azimuth, galleria alla cui realizzazione collabora con Manzoni e Castellani e i componenti del futuro gruppo T , realizza con la costituzione del Gruppo T il distacco concreto e poetico sia dall’informale sia da Manzoni e Castellani.

1960
MIRIORAMA è il termine che definisce l’attività espositiva del solo GruppoT. L’esigenza di dare un nome alle esposizioni era una presa di distanza dai consueti della filiera del sistema dell’ arte tradizionale, quindi non personale del gruppo ma miriorama.
Miriorama 1, il primo di 6 consecutivi. Esordio espositivo del GruppoT con le opere collettive “quadro di fumo”, “plastiche in combustione”, “rame in ossidazione termica” e “Grande oggetto pneumatico -ambiente a volume variabile”. Miriorama 3, personale in cui espone le prime “superfici in vibrazione”, i “teatrini componibili” e due “sculture da prendere a calci”. Con la decisione d’inserire 4 personali, una a testa, nell’esordio del Gruppo T veniva esteso il significato di Miriorama anche quale momento di integrazione delle rispettive realizzazioni nel collettivo. Lucio Fontana coinvolge il Gruppo nelle proposte di addobbo della Torre del Parco Sempione in occasione della Triennale di Milano.
Miriorama 8, presentazione di “miramondo” uno dei 5 multipli, numerati e firmati da 1 a 10, uno per ogni componente del Gruppo T. Per multiplo non si intende l’iterazione di un prototipo ma un progetto il cui prodotto siano 10 oggetti di contenuto e funzione estetica equivalenti e aperta alla personalizzazione dell’utente. Arte progettata, realizzata e diffusa attraverso le metodologie del design. Show room Danese, Milano

1961
Manifesto per la gara internazionale di tiro a segno in occasione di "Italia 61", Torino
Il Gruppo T Partecipa con i multipli alla mostra”Bewogen-Beweging”, Stedelijk Museum di Amsterdam.
Presentati da Bruno Munari.al critico Suzo Takiguchi realizzano, con 3 opere ciascuno appositamente realizzate in dimensioni e peso per la spedizione aerea in Giappone, Miriorama 9 alla Minami Gallery di Tokyo. Opera nuova “Compografico” costituita da tre quadrati trasparenti opportunamente incisi che per sovrapposizione determinano varie immagini.
Con presentazione di Lucio Fontana è Miriorama 10 galleria La salita di Roma con le opere più consolidate del Gruppo T, qui incontrano tra gli altri Toti Scialoja, Cy Twomblj, George Rikey, e i coetanei Festa e Schifano.
Il Gruppo partecipa al IX° Premio Spoleto, manifestazione integrata al Festival musicale, dove la
“superficie in vibrazione” ottiene il premio.
Per l’Almanacco Letterario Bompiani del 1962, dedicato al mondo dei calcolatori, a cura di Umberto Eco e Bruno Munari, realizza due grafiche programmate.

1962
Il lavoro del Gruppo T si intensifica con la partecipazione attiva all’arte programmata. La mostra inaugurale, curata da Bruno Munari e presentata da Umberto Eco, propone i lavori dello stesso Munari, di Enzo Mari, dei Gruppi T e N nello show room Olivetti a Milano.
Dopo Milano, Roma, Venezia,Genova, Tokyo e Düsseldorf, negli show rom Olivetti, in galleria a Trieste, Berlino e Londra, poi oltreoceano con l’incremento di opere e il coinvolgimento dei francesi del GRAV, mostre in Università e musei USA con conclusione al MoMa di New York.
Mostra del Gruppo T alla galleria del Naviglio, Milano dove presenta l’oggetto a linee d’aria.
Miriorama 11 , studio Enne, a Padova con la presentazione di Bruno Munari, Miriorama 12, galleria il Cavallino, Venezia con poesia permutabile di Nanni Balestrini.
Milano “Parata Luci”addobbo cromatico della Torre di piazza Duomo voluta da V. Viganò in collaborazione con Livio Castiglioni e Bruno Munari.
Il gruppo T realizza la fontana della libreria il Cavallino nell’ambito della XXXI Biennale di Venezia.

1963
Partecipa a “Oltre l’informale”, “IV Biennale Internazionale di San Marino” e alla manifestazione internazionale “Nove Tendencjie 2” galleria Suvremene Umjetnosti, Zagabria e Fondazione Querini Stampalia, Venezia.
Espone nello show room Danese di Milano una collezione di gioielli in argento di forma variabile.
Alla galleria Cadario a Milano e alla Bussola di Torino nella mostra collettiva Oltre la pittura,oltre la scultura espone la stutturazione triangolare e Rotolineare.
Miriorama 13 Natale 1963 galleria del Naviglio, Milano.

1964
La manifestazione Nouvelle Tendance, Pavillon de Marsan, Musée des Arts Décoratifs, Parigi, segna, dopo il primo ambiente collettivo di Miriorama 1, il passaggio dalla progettazione di oggetti alla quasi esclusiva progettazione e realizzazione di ambienti da parte dei componenti del Gruppo T. L’artista partecipa alla NT parigina con ambiente a strutturazione triangolare. Partecipa alla XIII
Triennale di Milano con una scatola in argento.
Sala del Gruppo T alla XXXII Biennale di Venezia.
Progettazione dell’oggetto cinetico per la manipolazione del rapporto luce-ombra Deformazione
assonometrica.
Miriorama 14, Studio F, Ulm, corrisponde ad un mutamento nell’attività del Gruppo T nel senso che l’estensione delle possibilità espositive e il passaggio agli ambienti non facilitava l’organizzazione in proprio di mostre del gruppo, quindi il XIV° è stato l’ultimo Miriorama.

1965
Ambiente a intermittenza cromatica attraverso la manipolazione delle immagini postume, per il concorso multipli Lpano entrambi presenti a “nove tendencjie3”, Zagabria.
Mostre: Nul 65, Stedelijk Museum, Amsterdam; Licht und Bewegung, Kunsthalle, Berna; Perpetuum mobile Galleria Obelisco,Roma; Arte cinetica Palazzo Costanzi, Trieste.
Per Edition Mat realizza il multiplo in 35 esemplari Deformazione assonometrica 35 Galerie Der Spiegel, Colonia.


1966
KunstLichtKunst è la mostra internazionale al van Abbemuseum di Eindhoven in cui il Gruppo partecipa con 3 ambienti individuali e opere; G. Devecchi realizza ambiente a ombre portate- Parametri virtuali.
Sigma II , Art Visuelle, Galerie de Beaux Arts, Boredeaux.
Strutturazioni di Gabriele Devecchi personale a Milano, galleria Vismara, con presentazione di Gillo Dorfles.
Mostre: Edition Mat Galleria Actuel, Berna; Tendenze a confronto Galleria il Centro, Napoli;
Art of the space Johannesburg.


1967
Con l’oggetto cinetico "Strutturazione Q2", vince ex equo con De Alexandris il Premio Nazionale di Pittura Silvestro Lega, Fondazione C. Castelli, Modigliana.
Lo Spazio dell’immagine per la prima volta in Italia mostra collettiva di soli ambienti, collaborazione con Gianni Colombo per situazione abitabile programmata e lo spazio personale ambiente a strutturazione virtuale, variante dell’ambiente do Eindhoven.
Paolo Scheggi invita nel suo studio il GruppoT e i romani Festa, Schifano, Angeli e altri per concordare un’azione comune di contestazione della XXXIV Biennale di Venezia.


1968
Alla Maison de la Culture di Grenoble in Cinetisme-spectacle-environnement allestimento del percorso a ostacoli programmati realizzato su metà del palcoscenico rotante del teatro con GT ,Mari e Massironi, la restante metà del palcoscenico è realizzata dai francesi del GRAV.
Matrimonio con Corinna Morandi che sarà presente in alcune manifestazioni e progetti sia d’arte che di design.
Invito alla iniziativa della XIV Triennale di Milano 30 artisti nel paesaggio italiano per la quale progetta per il sottopassaggio di viale Scarampo un insieme di tracce stradali bianche fluorescenti, fornite dallo sponsor 3M, su pavimento, pareti e soffitto con il fine di destabilizzare le traiettorie di marcia dei veicoli. Per la contestazione della Triennale il progetto non vide la realizzazione.
Tour Cento opere d’arte italiana dal Futurismo a oggi in deposito alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma a: Roma, Bochum, Berlino, Colonia, Varsavia, Malmöe, Stoccolma.


1969
Personale alla galleria Diagramma a Milano con l’ambiente a linee di luce –Parametri luminosi.
Partecipazione a Nove Tencencjie 4 con l’ambiente NT4-zag in cui le linee di luce erano prodotte da un apparecchio asportabile. Per la mostra Campo Urbano a Como realizza un temporale artificiale con Edilio Alpini, Davide Boriani e Gianni Colombo.
Progetta la "Zona filtro" inaugurale per lo show room Cassina a Milano vetrina pensata come separazione e connessione tra strada e esposizione, dal progettista dell’intero spazio Mario Bellini.
Partecipazioni a: Al di là della pittura, VII biennale d’arte contemporanea; Visuelt Milijø, Kunsternes Hus, Oslo.


1970
Collezione di argenti "Arganto", disegnati con la moglie Corinna Morandi. La collezione inaugura negli argenti l’ingresso del progetto di design inteso come sistema: progetto, produzione, vendita e consumo.
Firma con Gianni Colombo l’intervento a “Amore mio” mostra curata da A. Bonito Oliva, Palazzo Ricci, Montepulciano.
Apre con Boriani lo studio nel seminterrato della casa dove vive dal ’69 con la moglie Corinna e il neonato Matteo. La concomitanza tra studio e casa rende indistinguibile dove sia lo studio e dove la casa per incontri, discussioni e progetti.
Partecipa alla Biennale di Venezia per la quale progetta con Boriani, Castiglioni, Turci e Alpini l’ambiente “Spazio a stimolazione percettiva”.
Per la mostra “Vitalità del Negativo” curata Da Bonito Oliva realizza una variante dell’”Ambiente a parametri luminosi” e con Boriani “Camera distorta abitabile” in prospettiva anamorfica basata sul principio della camera di Ames.
Progetta e realizza con Boriani, Forges Davanzati, Spadari, C. e P. Morandi la mostra Celebrazione per il centenario della Comune di Parigi al Museo di Storia Contemporanea del Comune di Milano.
Espone a Prato in “Due decenni di eventi artistici in Italia 1959-1970” a cura di Giorgio DeMarchis e invia a per l’Expo di Oxaca l’opera “Tavola a parametri virtuali”.
Presentato da Lea Vergine tiene una personale alla Galleria il Centro di Napoli dove realizza una variante dell’ambiente a parametri luminosi con pianta a L.


1971/72
L’attività espositiva è molto rallentata, cito Milano 70/70 una importante mostra su un secolo di attività milanese nell’ambito delle avanguardie dell’architettura e delle arti plastiche e figurative.
Collezione di argenti "New Form", disegnati con C. Morandi. Per contro è molto vivace è la vita dello studio per incontri con colleghi, studenti.
Mostra “Copia dal vero” alla galleria Cenobio/Visualità con un allestimento ambientale variante di
quello a parametri luminosi con luci provenienti dai fari di veicoli in strada filtrati dalle griglie semiaperte di una finestra.


1973
Chiamato all’Accademia di Brera, insegna nel corso di Tecniche e Materiali e attraverso la didattica di gruppo porta gi studenti alla progettazione di un mobile multiuso per le scuole dell’infanzia.
Con Boriani, Colombo, LeParc, Morellet, Stein incontro di pittura “Italia Francia Peinture en plain air” alla galleria Cenobio/Visualità su un progetto elaborato con Boriani l’anno precedente.
Intervento nel territorio “Volterra 73” a cura di Enrico Crispolti. Con Boriani e Forges Davanzati
con un doppio intervento, da un lato, progetti per gli alabastrai e, dall’altro, calchi in gesso di parti del corpo distribuite per i muri del centro storico della città.
Partecipa alla X Quadriennale di Roma.
Progetto “gradini” collezione di oggetti d’uso mediante la suddivisione e ricomposizione di un’unica matriceconica in argento.
“Cos’è l’arte?” installazione TV in collaborazione con Boriani e studio VDN per la XXVIII Biennale di Milano.


1974
Dal 1973 era in elaborazione una ipotesi di intervento partecipato dai cittadini di Sesto San Giovanni animato dai soci del circolo Torretta e i critici Aurelio Natali e Maurizio Vitta e gli artisti Devecchi,Boriani e Barbanti. L’occasione per intervenire è stata la contestazione del XIV Premio di pittura Piazzetta rilanciato attraverso il progetto del QT1 che, corrispondendo alla domanda dei cittadini di progettare un campo giochi per l’area dagli stessi individuata, con Devecchi, Boriani, Barbanti e discusso con gli abitanti si è datta forma al progetto e realizzato un modellino.
Con Boriani realizza “Ambiente cronostatico” per le Civiche Raccolte d’Arte di Cagliari.
Ideazione e allestimento della mostra Il design e le materie plastiche con Boriani e Munari per il Centro Montedison di via Cavallotti a Milano.


1976
Arte come sociale, XXXVIII Biennale di Venezia dove sostituisce la sua partecipazione, con la mostra dei Comitati di Quartiere del Centro Storico di Milano, fotografie, striscioni e manifesti di 25 anni di lotta


1977
Arte italiana 60\77, Galleria di Arte Contemporanea, Torino.


1978
Cartolina per MAIL ART-cartoline, organizzata e curata da Luisa e Ico Parisi Vaso "Phoemina", della collezione di oggetti/specchio "Minimal che sperimenta la deformazione di forma e immagine riflessa in una superficie costretta in profili irregolari.
A cura di Enrico Crispolti “Extra media libro” composto da un sedicesimo tipografico a libero intervento per ogni artista invitato. Con Francesco Pagliari realizzazione con immagini di ipotesi di integrazione tra territorio, città, scuola e Beni Culturali. Al Cabaret Voltaire, Torino proiezione su schermo cinematografico di immagini simultanee e integrate di Beni artistici e gesti quotidiani.


1979
Partecipazione a “Design e Design”,mostra, affidata a E. Mari. Alla Galleria Blu di Milano mostra dei disegni/progetto della Mostra Design e Design.
Invito alla mostra “L'ombra”, Casa del Mantegna, Mantova con l’opera “Deformazione assonometrica” e “Le radici dell'arte contemporanea - Dalla ratio scientifica” a cura di Marco Meneguzzo e Anty Pansera, Biblioteca Civica di Monza.


1981
Collaborazione alla progettazione e allestimento della mostra “Dov'è l'artigiano”, di E. Mari, Fortezza da Basso, Firenze e Palazzo della Triennale, Milano.
Il Candeliere 600, inaugura il progetto della collezione di argenti "Storia".


1982
Arte italiana 60\82, Hayward Gallery, Londra a cura di Aldo Ballo.


1983
Mostra Arte programmata e cinetica 1953/1963, l'ultima avanguardia, Palazzo Reale, Milano.curata da Lea Vergine. Il taglio della mostra recupera tutti i partecipanti accolti nel movimento della NT includendo così nell’arte cinetica e programmata movimenti più legati all’arte inoggettiva e optical. Anche la datazione è risultata poco felice nel senso che la maturità dell’arte programmatasi è espressa dal 1960 al 1968 principalmente attraverso i gruppi T e G.r.a.v. con gli ambienti.
Partecipazione a Electrà, Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris.

 

1986
Partecipazione alla sezione “Arte e scienza”, della XXXXII Biennale di Venezia. curata da Attilio Marcolli


1989
Mostra personale “Cronorama”, Galleria Arte Struktura, Milano
Invito a partecipare a”nove progetti per Richard Ginori”, a cura da luigi Massoni


1991
Incarico per il corso di progettazione dell'argento nell’ambito del corso di gioiello all'Istituto Europeo di Design.
Partecipazione con pezzi d’argenteria alle mostre: Design e Mutations, Salon du Meuble, Parigi; Going Home, Londra; Configura 1, Galleria Am Fisch Market, Erfurt; Textilia, Vicenza. Collaborazione e partecipazione attiva nella fondazione del MAC, Museo per gli Argenti Contemporanei, voluto e diretto da Giorgio Forni, Castello di Sartirana di Lomellina (PV).
La collezione raccoglie oggetti a partire dagli anni 70, data in cui il mercato argentiero apre timidamente al design.


1992
Nell’ambito dell’attività didattica allo IED organizza "St'Art", realizzazione annuale di argenti progettati dagli studenti a completamento formativo e per indicare al settore l’opportunità di rivolgersi a giovani designer per innovare l’obsoleta offerta.
Partecipazione a mostre: “L'immagine dell'artigianato artistico”, Market Theathre, Johannesburg; “X Silbertriennale”, Hanau; The Italian Art of Living, e "Convegno sull'artigianato", New York; “Ornamenta”, a cura di Tersilla Giacobone, argenti del MAC al Castello Sforzesco, Milano; Souvenir, Cattolica (FO).


1993
“L'avanguardia gestaltica degli anni '60”, Munari, Mari, Gruppi T e N con estensione a Piero Manzoni e Enrico Castellani, show room Baleri Italia, Milano.

 

1995
“Due secoli di scultura”, mostra riservata ai docenti dell'AABB di Brera, Palazzo della Permanente, Milano.
Progettazione di mobili in cristallo per Gallotti & Radice, Como. Progetto di una panchina in travertino per la mostra Un cuore per amico, Palazzo della Triennale, Milano, produzione Vaselli, Rapolano. Realizzazione di una tromba angelica di 4 metri per la mostra Nel segno dell'angelo, galleria Bianca Pilat, Milano. Prestito di URMNT per la mostra Zero Italia, Galerien der Stadt Esslingen, Villa Merkel.

 

1996

Mostra Opere cinevisuali, con i materiali restaurati e riscattati da un lungo oblio, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma.
Partecipazione a: “XI Silbertriennale”, Monaco, Praga; “Made in art”, galleria Terzo Millennio, Milano; “Eenhuis vol silver”, Antiek J.M.A. Nachtergaele, Gent, Belgio; “Distrazioni”, galleria Materia Prima arts & crafts, Venezia.
“Lumiere et mouvement”, Galerie Denise Rene, Parigi.
“Gli anni '60”, Fondazione Mazzotta, Milano.


1997
“La lingua degli specchi - L'atelier Devecchi, 50 anni di storia nell'argento”, mostra a cura di Giovanni Anceschi con libro-catalogo a cura di Tersilla Giacobone ,Triennale di Milano.
“Mostra 100x100”, Galleria Arte Struktura, Milano.


2000
Primo premio A.M.I. Zurigo 2000 per gli argenti.


2001
Marco Meneguzzo "Arte programmata e cinetica in Italia 1958-1968" Galleria d’arte Niccoli, Parma.
Enrico Crispolti “Immaginazione aurea. Artisti-orafi e orafi-artisti in Italia nel secondo Novecento”, Mole Antonelliana, Ancona.
M. Meneguzzo e V: Feierabend “1958/1968 Luce, movimento & programmazione. Kinetische Kunst aus Italien”, Ulmer Musem, Staedtische Kunsthalle Mannheim, Staedtische Museum Gelsenkirchen, Stadtgelerie Kiel, Staatliches Museum Schwerin, Alpen-Adria-Galerie, Klagenfurt.

2002
Riceve una segnalazione d’onore per gli anelli cinestetici Ring alla Mostra del Compasso d’oro Palazzo della Triennale, Milano.
Partecipazione alla Esposizione d’arte decorativa e moderna-centenario 1902/2002, Torino.
Realizza l’installazione ambientale “I Miramondo” nella mostra “Gli occhiali” Palazzo della Triennale, Milano.

2003
Mostra Einbildung-Das Wahrnehemen in der Kunst“. Kunsthaus Graz-Argenti a 1950/2000-Theater of italian creativity“ Gallery at 545 west 22nd street, New York

2004
“Il Gruppo T Show room B&B Italia” a New YorK
“Die Algorithmische Revolution Zentrum fur Kunst Medientechnologie”, Karlsruhe

2005
Praguebiennale2- expanded painting/accion directa Praga
“Gli ambienti del Gruppo T- Le origini dell’arte interattiva” Galleria Nazionale d’Arte Moderna , Roma 2005/2006

2006
“Faster! Bigger!,Better!” Zentrum fur Kunst Medientechnologie, Karlsruhe, “Die Neuen Tendenzen- eine europaische Kunstlerbewegung” Museum fur Koncrete Art, Ingolstad

2007
“Cinetica” Museo CID, Torviscosa, Udine
“Die Neuen Tendenzen- eine europaische Kunstlerbewegung”, Museum fur Koncrete Art, Duren
“OP ART” , Schirn Kunsthalle, Francoforte,
“Bit International-[Nove Tendencije- Computer and Visual Research]”, Neue Galerie, Graz.
“Cinetica” Museo CID, Torviscosa, Udine